La domanda che nessuno osa porre. Che differenza c’è tra un angelo e un extraterrestre? A prima vista può sembrare una provocazione, ma alla luce di ciò che ci raccontano i testi biblici e i documenti apocrifi, questa domanda merita attenzione. Se analizziamo con cura le parole di Gesù, i racconti dei profeti e le descrizioni delle entità celesti nei testi antichi, scopriamo una verità sorprendente: gli angeli non sono di questa Terra.
Chi sono gli angeli secondo la Bibbia?
— Matteo 18:10 – Gli angeli vedono il volto del Padre
Nel Vangelo di Matteo (18:10), Gesù afferma chiaramente:
“Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, poiché vi dico che i loro angeli nei cieli vedono continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli”.
Qui il termine “piccoli” indica coloro che si fanno umili, secondo il verbo greco tapeinòsei, da “tapeinò”, ossia “abbassarsi, umiliarsi”. E già in questa frase notiamo un dettaglio importante: gli angeli stanno nei cieli, vedono il volto del Padre, e non sono sulla Terra se non quando intervengono temporaneamente.
— Matteo 22:30 – Come angeli in cielo
Quando i Sadducei interrogano Gesù sul Levirato, Egli risponde:
“Nella risurrezione non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli di Dio in cielo”.
Anche qui: gli angeli sono in cielo, non appartengono al mondo terreno. Il loro regno è altrove.
— Gesù e le dodici legioni di angeli
Nel momento dell’arresto al Getsemani, Gesù dice chiaramente:
“Credi che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?”
(Matteo 26:53)
Una legione romana contava circa 6.000 soldati. Dodici legioni significano oltre 72.000 entità pronte a intervenire. Non stiamo parlando di figure eteree, ma di unità organizzate, quasi eserciti celesti.

Gesù e il regno “non di questo mondo”
In Giovanni 8:23, Gesù afferma:
“Voi siete dal basso, io sono dall’alto; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo”
E ribadisce il concetto davanti a Pilato (Giovanni 18:36):
“Il mio regno non è di questo mondo”.
Nel testo greco, l’espressione è enteuthen, che indica un moto da luogo. Gesù sta dicendo che il suo regno non proviene dalla Terra, bensì da un’altra dimensione o località: i cieli.
La funzione degli angeli: messaggeri o… visitatori?
Il termine greco “anghelos” significa “messaggero”. Ma come sottolinea Biglino, “messaggero” è una funzione, non una specie. Un messaggero può essere un uomo, un animale o altro. Quello che conta è la natura dell’individuo che porta il messaggio.
Gli angeli descritti nella Bibbia appaiono in varie forme: umane, luminose, terribili o splendenti. Alcuni sono pacifici, come quello che consola Agar (Genesi 16), altri sono terrificanti, come quello che incontra Gedeone (Giudici 6), che fa scaturire fuoco da una roccia e scompare “camminando” (non “svanendo nel nulla”).

Gli angeli avevano un corpo?
Secondo i Padri della Chiesa, gli angeli avevano una struttura materiale, sebbene di materia più “sottile”: ignea, eterea. Solo nel 1215, al IV Concilio Lateranense, fu stabilito che erano puri spiriti.
Ma nei testi apocrifi, come l’Apocalisse di Mosè, si legge che il serpente (prima della punizione) aveva mani, piedi, ali, orecchie: era un essere corporeo, dotato di linguaggio e intelletto. Questo conferma l’idea che gli angeli non fossero esseri spirituali, bensì individui “altri”, non umani.
Le apocalissi: viaggi nei cieli e gerarchie angeliche
L’Apocalisse di Baruch, l’Apocalisse di Pietro, e persino quella canonica di Giovanni, ci raccontano di angeli che guidano viaggi nei cieli, eserciti celesti, regni di luce. Gesù stesso, parlando della fine del mondo, dice che tornerà “sulle nubi del cielo con tutti i suoi angeli, fulgido sette volte più del sole”.
E nel celebre passo dei 144.000 (Apocalisse 7), leggiamo di un gruppo speciale “segnato” prima della distruzione. A loro si aggiunge poi una “grande moltitudine” che nessuno può contare. Tutti riuniti nella “Gerusalemme Celeste”: una città non di questo mondo, popolata da angeli e anime selezionate

Angeli e alieni: due nomi per la stessa cosa?
Le descrizioni bibliche degli angeli – luminose, spaventose, aliene – coincidono spesso con le narrazioni di chi oggi dice di aver incontrato esseri extraterrestri. Entrambi:
- Non sono umani
- Provengono da un altro mondo
- Possiedono poteri diversi
- Viaggiano in modo “non terrestre”
- Appartengono a una gerarchia ben definita (Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù, Arcangeli, Angeli)
Eppure, la percezione cambia a seconda del nome. Chi dice “ho visto un angelo” è considerato un testimone di un miracolo. Chi dice “ho visto un alieno” viene deriso o accusato di mentire. Ma che differenza c’è, oggettivamente?

Il culto degli angeli: da fede a idolatria
Nel Sinodo di Laodicea (363-364 d.C.) fu vietato il culto degli angeli, considerato idolatrico. Si stabilì che:
“Chi adora gli angeli sia anatema”.
Un segnale forte: gli angeli non erano visti come esseri spirituali da venerare, ma come entità pericolosamente simili a “divinità alternative”. Il culto agli angeli fu dunque soppresso per riaffermare il monoteismo cristiano.
Conclusione: gli angeli sono extraterrestri?
Se accettiamo il contenuto dei testi sacri alla lettera, la risposta è sì. Gesù dice chiaramente:
“Il mio regno non è di questo mondo”.
Gli angeli stanno “nei cieli” e non appartengono alla Terra. Sono descritti come esseri dotati di tecnologie e capacità superiori, organizzati in eserciti, guidati da comandanti come Michele, l’arcangelo “capo delle legioni”.
Allora perché non considerarli per ciò che sono: esseri non terrestri?
Forse è giunto il momento di riconsiderare le nostre categorie. Forse “angelo” ed “extraterrestre” sono solo due etichette diverse per descrivere la stessa esperienza.
E se fosse davvero così… chi è il nostro angelo custode? O forse dovremmo dire… il nostro alieno custode?